Cambogia
Cambogia: la terra del sorriso. Quando si decide di visitare certi paesi bisogna prepararsi e richiamare alla memoria la storia del luogo, anche, per avvicinarsi alla popolazione con la giusta consapevolezza. Il viaggio non è solo un momento di evasione dal quotidiano ma, anche e soprattutto, una lezione, un corso di formazione che ci aiuta a comprendere e a rispettare il prossimo. Un momento che apre ulteriormente la nostra mente. A patto di non viverlo come fa un “turista per caso”. Ho letto, e continuo a farlo, molti libri di Tiziano Terzani, testimone oculare pieno di pietas verso questi popoli da lui tanto amati. Per cui “conoscevo” la Cambogia attraverso i suoi racconti e le sue corrispondenze. Corrispondenze che per la maggior parte si riferiscono al periodo del folle regime comunista di Pol Pot e del conseguente genocidio. Un genocidio che per le proporzioni del fenomeno e l'impatto sulla popolazione complessiva, può essere considerato come un caso unico e senza precedenti nella storia dell'umanità. Si stima lo sterminio del 25/30% della popolazione. Una cambogiana mi ha raccontato che quando i primi europei sono tornati in Cambogia i bambini erano terrorizzati alla vista degli occhiali da sole. Non conoscevano ogni forma di occhiali perché ritenuti dal regime simbolo degli intellettuali, razza da cancellare. La visita del carcere s21, una scuola che i Khmer Rossi trasformarono in una prigione adibita a luogo di tortura e morte, mi ha colpito emotivamente come quando visitai Auschwitz, anche se le atrocità qui commesse vengono presentate in una forma quasi "asettica" . Per cui sorprende come questo popolo, diviso fra aguzzini e vittime, è riuscito in breve tempo a ritrovare una sua unità e identità. Sarà merito del buddismo con il suo sereno messaggio? A parte il passato tragico e triste io definirei la Cambogia “la terra dei sorrisi” , la Cambogia affascina non solo per la ricchezza del suo patrimonio culturale ma anche, e soprattutto, per la cordialità e la gentilezza della sua gente. Un paese nel quale tutti ti sorridono e ti ringraziano. Ti ringraziano anche quando dovresti essere tu a ringraziare loro. Un paese in via di sviluppo con evidenti e grandi sacche di povertà che però ti riconcilia con il genere umano. In particolare se rapportato al nostro ricco e opulento paese, che di contro è abitato da molta gente arrabbiata e poco rispettosa del prossimo.